Complesso forestale di San Benedetto


Il complesso forestale regionale di San Benedetto si estende su 1.728,40 ha. L'area si configura in una fascia che si estende in senso longitudinale per una lunghezza di circa 10 Km., racchiusa in gran parte da linee di cresta di notevole rilevanza. L'orografia piuttosto movimentata caratterizza un territorio tendenzialmente accidentato con versanti ripidi e pendenze rilevanti. Le pendenze medie quasi mai scendono al di sotto del 30-40%, spesso si attestano oltre il 50-60% anche per estesi territori. Lungo le scarpate di alcuni impluvi e sui tratti caratterizzati da affioramenti rocciosi si supera tranquillamente anche il 100-120%.
L'area che presenta con maggiore costanza le maggiori pendenze è quella ubicata nel settore Sud, sui versanti del Monte Falterona e di Piancancelli. Qui si concentrano anche massicci ed imponenti affioramenti rocciosi che si staccano dal crinale di Poggio di Giogo - Poggio Piancancelli, formando anche delle pareti verticali alte fino a 50-100 metri di notevole interesse paesaggistico.
In questa area è presente anche un rilevante movimento franoso che interessa decine di ettari e che ha il suo stacco a quota 1.400 m.s.l.m. sul ripiano di Piancancelli. Ai piedi della frana e degli affioramenti rocciosi si sono creati notevoli accumuli di detriti che scendono a valle fino a depositarsi sul greto del Fosso del Monte Falterona.

  

S Benedetto
Mappa del complesso forestale di San Benedetto

 

La conformazione dei versanti principali e l'ubicazione geografica conferiscono all'area un microclima notevolmente umido e fresco, e quindi la possibilità di vegetare a specie particolarmente esigenti ed igrofile. Lo stesso faggio scende fino alle quote più basse, anche al di sotto dei 700 metri. I soprassuoli boscati sono integrati da impianti artificiali di conifere, sia abeti che pini, e anche larice.
Notevole interesse riveste la fustaia adulta di abete bianco che si estende su circa 40 ettari a valle del rifugio Fontanelle.
Oltre vari torrenti a regime perenne, sono numerosi anche i corsi d'acqua minori che garantiscono però una minima portata durante l'intero arco dell'anno. A ciò contribuiscono anche le frequenti sorgenti che sono alimentate dalle abbondanti piogge.
Gran parte del confine Ovest del Complesso Forestale individua anche il perimetro esterno del “Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna”.

Sotto l'aspetto vegetazionale prevalgono le formazioni pure o a prevalenza di faggio, con cedui invecchiati di età compresa fra 40 e 50 anni e fustaie transitorie, ottenute con consistenti interventi di avviamento all'alto fusto.
Al faggio si consociano altre latifoglie quali: il carpino nero, il cerro, l'orniello, il salicone, l'acero montano, l'acero campestre, il ciliegio, il maggiociondolo, il sorbo ed il cerro. Di norma il carpino nero è la specie più rappresentata e che accompagna il faggio soprattutto nelle aree più umide e nelle esposizioni più fresche. II cerro prevale nelle esposizioni Sud e la roverella si trova solo nelle aree più soleggiate e asciutte.

 

 

La storia

 

A parte i circa 40 ettari posti in località "Le Fontanelle", la cui origine si lega a quella della Foresta Casentinese di Campigna, il nucleo più rilevante dell'area demaniale fu acquistato negli anni '30 del XX secolo dallo Stato. Si trattava dei terreni posti a monte dell'abitato di Castagno d'Andrea; gli acquisti riguardarono poi altre proprietà sui versanti nord-est dei Comuni di Marradi e San Godenzo, avvenuti a partire dalla fine degli anni '50. Il Complesso Forestale "Alpe di San Benedetto" si è definito nella seconda metà degli anni '70, col trasferimento alla Regione Toscana delle Foreste Demaniali dello Stato; in seguito è passato in gestione alla Comunità Montana Mugello Alto Mugello Val di Sieve e, infine, all’Ente Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve.